E’ confermata per l'edizione 2011 del Motor Bike Expo di Verona l’attesissima sfilata delle grandi stelle del custom mondiale. Oltre ventimila metri quadrati saranno dedicati ai maggiori rappresentanti e specialisti del settore: Jeff Decker con Hippodrome Studios, l’americano Arlen Ness, insieme al figlio Cory e al nipote Zach, gli elvetici Bad Boys Motorcycles, i fratelli inglesi Battistinis, la Exile Cycles di Russell Mitchell, la Indian Larry Motorcycles, gli europei Penz Performance e Pfeil, la Hardcore Cycles di Marcus Walz, le creazioni giapponesi di Zero Engineering, il popolare Paul Yaffe.

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Nata in Giappone, la Samurai Chopper è il risultato di un raffinato design supportato da una avanzata tecnologia applicata alle due ruote. ZERO ENGINEERING, lo specialista che l’ha creata, ha scelto il MOTOR BIKE EXPO per presentarla in Europa Zero Engineering è nota negli ambienti motociclistici del Paese del Sol Levante per essere la prima Casa motociclistica JAP completamente “order-made”. La sua base operativa si trova in quello che è il cuore della produzione tecnologica automotive di quel Paese, vale a dire la provincia di Aichi. Fin dalla sua fondazione, nel 1992, questa azienda produce moto su ordinazione; mezzi ricercati nelle forme e naturalmente molto costosi. Le “creature” della Zero Engineering seguono una filosofia ben precisa che si traduce in “ridurre al minimo le sovrastrutture al fine di rendere visibile il cuore meccanico”. Un concetto di design che si ispira alle motociclette degli Anni 60 / 70, che nelle mani di questi specialisti si trasforma in uno stile inimitabile, che ha già ottenuto in Giappone una notevole fama e la capacità di influenzare in modo pesante i custom builders. In altre parole, la lista degli imitatori dello stile “Zero” è piuttosto lunga. La scelta costruttiva segue una strada interamente artigianale. Per questo motivo la realizzazione di ogni singolo veicolo richiede qualche mese. Con il tempo, la domanda ha superato la capacità produttiva dell’azienda e di conseguenza l’attesa si è dilatata di parecchio. Questa “esclusività” ha fatto alzare le orecchie ai responsabili dei programmi motoristici di Discovery Channel che ne hanno fatto oggetto di diversi reportage e così, di colpo, la fama di questo marchio ha superato l’Oceano Pacifico. Oggi Zero Engineering è ben nota anche negli States e tra i suoi clienti annovera vip del mondo della musica e del cinema. A proposito, chi ha visto il film IRON MAN probabilmente non ha potuto non notare la presenza di una di queste “bikes” dagli occhi a mandorla. La Samurai Chopper è stata concepita e creata come modello basic della Zero Engineering. Una sorta di moto di serie (naturalmente è un eufemismo) molto esclusiva e di più veloce assemblaggio per poter essere apprezzata da un numero maggiore di appassionati. Il nome Samurai suggerisce, l’immagine di un’arma (vi ricordate la KATANA?) che associa la bellezza delle forme alla tecnologia, quella giapponese di ultima generazione. Ad occuparsi di produzione e vendita della Samurai Chopper è stata chiamata l’importante factory custom Plot. Nota come l’unica casa produttrice di chopper in Giappone, la Plot gode di massima fiducia e apprezzamento da parte del mondo moto. La Zero Engineering e la PLOT hanno scelto di presentare finalmente la Samurai Chopper in Europa e lo faranno da Verona. Già a partire dall’autunno 2009 sarà possibile incontrarne qualcuna sulle strade del nostro Continente. Lo stile rimane inimitabile anche se gli standard di omologazione della Comunità hanno posto qualche “piccolo” paletto.

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