22 Novembre 2024
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L?UOMO DEI SOGNIDa fotoamatore ad affermato professionista in meno di quattro anni.
Vita e miracoli di Francesco Paolo Mazza,
che aveva un sogno da vendere e un’ossessione chiamata qualità.

Antefatto. Qualche anno fa lavoravo nel campo del giornalismo motoristico, e trovandomi nel piccolo autodromo
di Cellole, in Campania, incontrai un ragazzo di poco più di vent’anni.
Appassionato di moto e di fotografia, stava imparando a fare clic in pista e aveva un sogno. Per questo mi sembra giusto che io racconti questa storia in prima persona in barba a certe regole giornalistiche che invece imporrebbero un certo distacco.

Il sogno di Paolo era di mettere su un’attività di ripresa, sviluppo e stampa,
e di vendere le sue immagini ai pilotiamatori che andavano in pista nei fine settimana. A quell’epoca non si capiva ancora bene quale fosse il futuro della fotografia digitale, così parlammo un po’ di pellicole e di CCD, di qualità contro rapidità, di incerti futuri possibili.

Francesco, che è di Torre del Greco,provincia di Napoli, mi spiegò che stava analizzando anche i costi delle trasferte. Sino a quel momento aveva scelto Cellole, la pista più vicina a casa sua, sia per allenarsi in moto, sia per fare pratica con le foto.

“Quando andavo in pista con la mia Ducati, avrei comprato volentieri una foto
che mi ritraeva. Su quelle scattate dalla mia ragazza apparivo grande come una
formichina: altro che i campioni in primo piano sui giornali… Così l’idea di fotografare i piloti dilettanti come me, di fornire loro dei bei ricordi, è nata da un’esigenza che sentivo mia!”.

“Gli autodromi del Meridione – ricorda – erano il mio terreno di caccia, e a Battipaglia, in Campania, feci il primo colpo grosso incontrando Sandro Malossi, titolare dell’azienda omonima, che organizza un trofeo riservato agli scooter elaborati.Cinque gare sotto contratto, foto pubblicate a livello nazionale, e l’inizio di una collaborazione che prosegue ancora oggi. Intanto continuavo con le prove libere, soprattutto all’autodromo di Binetto (Bari), facendo foto ai piloti-amatori durante i fine settimana: voleva dire partire
il sabato alle quattro del mattino e rientrare domenica notte, ma l’ambiente
era quello giusto e ne valeva la pena” […]

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