22 Dicembre 2024
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CONOSCIAMO MEGLIO LA MOTO DI VALENTINOValentino ha stravinto anche il Motogp 2004, inanellando pole e vittorie con una continuit? impressionante. Se il campione di Tavullia ha dettato legge nel motomondiale, merito ? anche dei tecnici Yamaha e di una moto che si ? dimostrata pi? competitiva del previsto.

La Yamaha YZR-M1 debutt? nel 2002 nella classe MotoGP conquistando due vittorie ed il secondo posto nella classifica finale. La stagione successiva fu per? un passo indietro: solo un podio e il migliore successivo piazzamento ? stato un settimo posto. Da qui la scelta di coinvolgere un pilota di sicuro affidamento e di incrementare gli sforzi durante il precampionato della stagione 2004 per dare alla luce una moto fortemente competitiva. Sotto la supervisione di Masao Furusawa, general manager della Yamaha Technology Development Division, la marca dei tre diapason ha rilanciato cos? le proprie aspettative.



L’ingaggio del penta campione del Mondo Valentino Rossi ? stato solo il primo passo dell’operazione di rafforzamento. “Abbiamo preparato varie configurazioni di motore e telaio, pi? altri particolari minori” commentava Furusawa all’inizio della stagione. “Abbiamo cominciato provando quattro diversi tipi di motore e altrettanti telai. Io ho gi? scelto la combinazione migliore e sono stato molto felice constatando che Valentino Rossi, dopo le prime prove invernali, ha compiuto la stessa scelta.”




La M1 pesa appena 145 kg e monta un motore quattro cilindri in linea, 4 tempi, raffreddato a liquido, 20 valvole DOHC, con 990 cmc di cilindrata. L apotenza massima erogata ? di oltre 240 cavalli, consentendo una velocit? massima che supera i 320 km/h. Il telaio ? di tipo doppio trave in alluminio con geometria, altezza da terra e distribuzione dei pesi variabile. Le gomme sono Michelin, anteriori 17″ e posteriori da 16″5 con mescole
slick, bagnato, intermedio e scolpito a mano. Il freno anteriore ? un doppio disco in carbonio 320mm diametro con pinza Brembo quattro pistoncini con attacco radiale mentre il posteriore ? a disco singolo autoventilato in acciaio 220m con pinza
Brembo a due pistoncini.



La Yamaha YZF-M1 ha continuato ad utilizzare un motore quattro cilindri in linea ma con una diversa fasatura per migliorare la guidabilit? e l’erogazione della potenza. Con 240 cavalli a disposizione c’era bisogno di affidare ai piloti una moto che fosse facile da guidare soprattutto nella fase finale della gara.



“Sono convinto che il quattro cilindri in linea offra i vantaggi pi? grandi rispetto ad altre configurazioni, abbiamo solo bisogno di una messa a punto perfetta” spiegava Furusawa. “Il layout del motore consente di allestire una moto molto compatta e di cencentrare il peso del veicolo dove ? meglio. In questo tipo di motore inoltre ci sono meno parti in movimento e dunque la dispersione della potenza ? inferiore. L’inclinazione dei cilindri ci consente di avere un maggior controllo dell’avantreno. Abbiamo bisogno di migliorare l’erogazione della potenza e il modo attraverso cui si trasmette alla ruota posteriore. Sono convinto che l’ultima generazione in quattro cilindri in linea ci permetter? tutto questo.”



In una MotoGP il freno motore ? un fattore decisivo e la Yamaha ha sperimentato un sistema denominato ICS (Idle Control System). Agisce sull’iniezione: due due quattro corpi farfallati sono guidati dalla centralina elettronica ECU durante la fase di decelerazione e possono essere calibrati in base alle richieste del pilota. Anche il telaio Deltabox ? stato affinato. E’ una unit? molto leggera che in passato ? stata messa in crisi dai circuiti con fondo non perfettamente regolare. Per migliorare questo aspetto ? stato costruito un telaio completamente nuovo che include un nuovo forcellone: la rigidit? torsionale ? rimasta invariata ma la rigidit? laterale ? stata ridotta per dare al pilota maggiore confidenza. Inoltre ? stata alzata la luce da terra per dare alla M1 maggiore versatilit?. Il nuovo forcellone ha permesso di abbassare il centro di gravit? e di migliorare il comportamento nei cambi di direzione.



Grazie anche alle capacit? di collaudatore di Rossi la Yamaha ha mostrato potenzialit? addirittura superiori alle rivali Honda. E anche i primi test tenuti a Valencia hanno dimostrato come Valentino riesca sempre a fermare il cronometro diversi decimi prima degli altri. Un incoraggiante auspicio in vita di una Motogp 2005 che sar? ancora pi? agguerrita i quella appena trascorsa.

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