CYBERMOTARD: L?ALTRA FACCIA DELLA PIEGA
Settimana disastrosa e semaforo rosso a sole, mare e moto? quando il tempo ci tradisce o nelle lunghe attese con la baby dal meccanico per un bel tagliando, ecco cosa fare nel frattempo?
Non per cattivo augurio ma capita che la voglia matta di poter schizzare via con la fedele ed intramontabile compagna, insieme magari con ”l’amante”, non possa essere seguita a ruota dalla possibilità reale e che impegni o altre noie ci costringano a casa a soffrire. Se rientrate in questa categoria, allora questa sezione è fatta per voi, basta armarvi di un buon computer una comoda poltrona, un bel videogame, è chissà se quella insoddisfazione non possa passarvi dopo un po’ di ore ad urlare contro chi non vi lascia passare o dopo quintali di battistrada spalmati sull’asfalto ad ogni sgommata.
Si può dire che quella dei videogiochi su due ruote è una storia che risale al mitico Hang-out, quando ancora piccoli per poter salire su una due ruote o in sella al mitico ”Si” dell’amico, per dare sfogo alla voglia di velocità, bastava inserire un gettone in un grosso scatolone per poter vedere finalmente quel semaforo passare da rosso a giallo per aprire a manetta al verde e percorrere circuiti in tutto il mondo in una gara contro il tempo.
Si era piccoli è l’immaginazione la faceva da padrona, la sensazione della strada che si macinava era data da una serie di strisce più o meno veloci, da uno sfondo rappresentato da un misero parallasse e gli avversavi erano incredibilmente ”fermi”? insomma non era propriamente una ”realtà virtuale”, ma ci si divertiva con amici e sfidanti di turno.
Sulla scia di Hang-out seguirono tonnellate di cloni più o meno riusciti ed evoluzioni sul tema come le ”motine” in pvc da cavalcare in console, ma più che riuscire ad aumentare il realismo forse ne marcavano ulteriormente la distanza.
Successivamente fecero la comparsa i primi PC e i progenitori delle odierne console e con questi, giochi a due ruote ad essi dedicati. Purtroppo i costi davvero esosi se commisurati alle misere paghette settimanali, rendevano difficile entrare in possesso di questi nuovi miracoli tecnologici.
Tagliando una serie temporale di assestamenti, di prove e di fallimenti, complice una diffusione ed evoluzione dell’hardware dei PC, la cui potenza di calcolo è notevolmente cresciuta nell’ultimo ventennio, si può definire come primo vero gioco su due route Superbike della EA SPORTS, dove si poteva accedere finalmente ai veri tracciati del campionato, con le moto del campionato mondiale SBK ed i loro rispettivi campioni. La voglia di guidare testa a testa con i grandi nomi finalmente fu appagata, virtualmente certo, ma con un sorriso sornione sulle labbra.
Al filone simulativo di Superbike si affiancò poco dopo quello arcade, con un altro titolo eccellente: Moto GP della THQ. Diversamente dal precedente, Moto GP dava la possibilità di guidare la moto senza tanti ”capricci” simulativi con gran facilità ed accessibilità al titolo. Ad oggi produzioni incentrate specificatamente sulle due ruote non hanno grossa presenza sul mercato, se si escludono i sequel di Superbike e Motogp , ma un buon divertimento si può ottenere con altri titoli incentrati in generale sui motori e spesso ambientati in trasposizioni virtuali di città reali.
Questa breve introduzione ”storica” mostra quanto sia stata lunga la strada per arrivare a poterci godere le nostre fedeli compagne anche quando fuori piove, con la possibilità di gareggiare fianco a fianco con i grandi nomi delle gare, di darci la soddisfazione di vincerli e di imprecare quando grattiamo l’asfalto con il sedere.
Ed ora, smanettoni o maniaci che siate, scendiamo in pista, e chissà, forse riusciremo a strappare qualche decimo alla pole del Valentino o del Max Biaggi di turno.
Non sarà vero, ma volete mettere la soddisfazione?