19 Ottobre 2024

ENDURO: PELLEGRINELLI ANALIZZA IL MANCATO RISCATTO DEGLI AZZURRI

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ENDURO: PELLEGRINELLI ANALIZZA IL MANCATO RISCATTO DEGLI AZZURRILe impressioni del tecnico federale Tullio Pellegrinelli dopo la prova incolore degli azzurri in casa, a Tolmezzo, nella tappa italiana del Mondiale Enduro.

L’Italia dell’enduro stenta a decollare in questa stagione, almeno nel mondiale dove gli azzurri non hanno certo firmato le loro migliori prestazioni, come nell’ultima gara a Tolmezzo (Ud). Il perch? ce lo spiega il tecnico federale Tullio Pellegrinelli, intervistato da Lisa Facchin, dell’ufficio stampa Axiver.

Tullio, eri presente a Tolmezzo come direttore sportivo del Team Italia.
E? vero, ero l? principalmente per seguire gli otto giovani del Team Italia che hanno preso parte alla prova italiana di mondiale. Mi spostavo di prova in prova, dando loro assistenza e supporto e sempre pronto a qualche consiglio al volo. Ho avuto la possibilit? di vedere minuziosamente i tracciati uno ad uno, anche perch? tra gioved? e venerd? ho accompagnato il Team Italia a vedere le prove studiandole insieme.

Sei in grado di darmi un doppio parere, da tecnico e anche da pilota, che tali prove erano veramente veloci e pericolose, visto i numerosi infortuni, come si diceva in giro?

Ho trovato particolarmente lenta e snervante la prova estrema ma comunque fattibile. Il cross-test mi ? sembrato giusto, tecnico e spettacolare, da guidare insomma. Arriviamo alla prova incriminata, la cosiddetta linea. Io l?ho trovata molto bella, soprattutto per il pubblico. Effettivamente era lunga ed a fine giornata 11 minuti in media di prova erano difficili da mantenere. Veloce si ma non eccessivamente pericolosa.

Quindi con quanto appena detto smentisci le voci inerenti alla pericolosit? della linea?

Si. Il pericolo c?era principalmente nella zona del bosco, con il terreno che scavandosi portava in superficie radici e pietre, ma non mi sembra una cosa mai vista a maggior ragione in una prova mondiale. La coincidenza della maggior parte delle cadute e degli infortuni nella parte finale della linea ? probabilmente ? da attribuire a fattori quali la stanchezza, la scarsa concentrazione e dei riflessi che a fine giornata effettivamente venivano a mancare.

Sono mancati gli acuti azzurri tanto sperati. Perch? secondo te? Le prove non erano congeniali alle caratteristiche dei nostri piloti?

Ci sono state delle conferme ma purtroppo anche delle tristi sorprese. Sinceramente non riesco a dare un perch?. Posso ipotizzare che la pressione di fare bene era tanta. Capire quali caratteristiche e tipologie di percorso vadano bene per i nostri piloti non ? facile. Se osserviamo i tempi delle prove, sembrano patire maggiormente nella prova in linea dove era necessario cambiare continuamente il ritmo, veloce nelle contropendenze, lento e guidato nel bosco con la mente e la concentrazione elastica a questi ripetuti cambiamenti e ?dosaggi?. Abbiamo invece dimostrato buoni risultati sulla prova estrema. Certo ? facile fare dei confronti sulla classifica finale, ma non trovo completamente veritiero basarsi su tale, bisogna fare i conti anche con elementi quali la sfortuna, forza, preparazione ed emotivit?. Sinceramente non riesco neanche io a capire perch? sono mancati i risultati, le cose sono due o in generale abbiamo riposto troppe speranze nei piloti azzurri o abbiamo sbagliato qualcosa a monte come gli allenamenti e la preparazione.

E le giovani promesse?


Purtroppo mancano ancora. Oramai l?esperienza cominciano ad averla ed un quindicesimo o dodicesimo iniziano a divenire un po? stretti come risultati, dovrebbero, vista l?et?, puntare alla top ten. Probabilmente anche per loro vale il discorso che le capacit? non rispecchiano le nostre speranze iniziali.

Chiudo con i giovani del Team Italia, come si sono comportati?

Questa per loro ? pura esperienza, anche se per alcuni di loro le capacit? e la preparazione per fare bene non manca. Ed infatti ci sono state delle belle prestazioni. Ho notato che i pi? giovani hanno patito in forza e costanza. Caffaratti ? stato l?unico, avendo ventidue anni, che non ha gareggiato nella classe Junior Under 21 ma nella classe E2 del Mondiale e sinceramente mi ha particolarmente sorpreso per l?impegno e la costanza che sta dimostrando gara dopo gara. In generale c?? ancora da lavorare parecchio e infatti sar? mia preoccupazione intensificare gli allenamenti insieme, ma resto comunque fiducioso.

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