MOTOMONDIALE: GP DEL PORTOGALLO
Durante il prossimo week end, il circus del motomondiale fa tappa in Portogallo sullo storico circuito dell’Estoril. Una pista affascinante quanto difficile con molte varibili legate al vento, alle condizioni dell’asfalto, alla sensibilità di guida dei piloti. Il tutto condito dalla volata finale della MotoGP che vede Rossi a 184 punti incalzato da Gibernau a meno di 20 lunghezze e da Max Biaggi, terzo a 158 punti.
32 km ad ovest di Lisbona ed appena 7 dall’oceano. Il circuito dell’Estoril, per il suo disegno e per la posizione geografica si presenta come una delle piste più insidiose del mondiale. La presenza del vento che ?leviga? l’asfalto impedisce a tutti i piloti di trovare il giusto set up, almeno fino a quando un consistente stato di gomma non si sia depositato in traiettoria. In pratica il corretto set up spesso è centrato in extremis poche ore prima del semaforo verde. La combinazione di tratti molto veloci a settori lenti e tortuosi, inoltre, complica la vita proiettado i piloti dai 320 km orari a tornantini da seconda, come accade proprio tra il rettilineo principale e la curva a destra successiva.
All’Estoril telaio, motore e sospensioni devono garantire un compromesso ideale difficilmente realizzabile. Le sospensioni, tarate sul rigido all’anteriore per le continue staccate, e sul morbido al posteriore per evitare pericolose perdite di aderenza in accelerazione, vanno accordate con telai neutri e motori molto elastici in grado di riprendere progressivamente in uscita dalle esse e di allungare con decisione nei rettilinei più o meno lunghi.
In altri parola ci sarà da divertirsi. Occhio al fuso orario però: in Portogallo slitta tutto di un’ora!