MOTOPRESS INCONTRA TIZIANO CANTATORE ANIMA DI “MOTOTURISMO”
Tiziano Cantatore, classe 52, giornalista ma soprattutto motociclista e mototurista. Nell'87 fonda Mototurismo, la prima rivista italiana dedicata al "viaggio in moto" e non solo. Ancora oggi la dirige, tra un viaggio ed un altro, tra un'escursione e l'altra, tra un arrivo ed una nuova partenza. Motopress lo ha incontrato ed insieme abbiamo cercato di descrivere l'ignoto della passione a cavallo delle 2 ruote.
Salve Tiziano, come riempe il "grande vuoto" tra la partenza e l'arrivo?
In realt? quel "grande vuoto" ? il viaggio stesso. E' l'essenza, il momento pi? esaltante. Tutto deve ancora succedere e tutto pu? accadere. Mi guardo intorno, penso molto, ritrovo me stesso e godo del viaggio.
Di cosa ? fatto un viaggio in moto? Passione, amore per l'avventura, voglia di fuggire?
Potrei dire tutte e tre le cose, ma la passione in primo luogo ? la molla che fa scattare il desiderio di prendere una moto e viaggiare. Il viaggio in moto ? qualcosa di speciale e di unico. L'avventura viene da s?: c'? sempre un pizzico di avventura quando si monta su una moto e si parte. C'? sempre qualcosa da ricordare e tanti particolari che rendono l'esperienza un fatto straordinario.
Stress, lavoro, internet… last minute: il mototurista ? una "specie" in estinzione?
Direi proprio di no, anzi…la fuga dalla quotidianit? offre al mototurista l'opportunit? di un'approccio ad esperienze di vita e di viaggio, particolari e diverse. Viaggiare in moto ? anche liberarsi dagli schemi preconfezionati, dalla banalit?. Vuol dire guardare il mondo con occhi diversi: le strade, le citt?, la gente, gli incontri, la natura stessa ? vissuta in maniera totale e coinvolgente.
Interfono a parte, un viaggio in moto ?, spesso, un viaggio interiore fatto di lunghe pause di beata solitudine. Dove risiede l'origine di questa necessit??
In moto, mentre viaggi sei tu il protagonista. C'? un contatto fisico, diretto e immediato col mezzo che stai guidando. C'? molta attenzione e concentrazione: in questa apparente solitudine riesci a ritrovare te stesso. Hai tempo per riflettere, a volte per ore, cosa che normalmente nella vita quotidiana succede raramente. Non suona il telefono, non c'? la TV, non pensi al lavoro…senti il vento, guardi un film che ? reale, accompagnato dal rumore del motore e dai tuoi pensieri, ti diverti. Sensazioni di cui abbiamo bisogno e che ci gratificano.
Nel suo ultimo libro ha definito il mototurista come un romantico cavaliere errante conteso tra paura e, allo stesso tempo, amore dell'ignoto. Perch??
Proprio perch? queste sensazioni sono ?d'altri tempi? oggi difficilmente equiparabili. Forse un navigatore pu? trovare delle simili emozioni. Sei in balia degli elementi, senti il contatto fisico con la pioggia, il vento, la polvere, il sole e hai comunque molto presenti le tue paure, la tua piccolezza di fronte al mondo.
Mototurismo ? un magazine davvero unico nel panorama nazionale. Nei suoi quasi 20 anni di storia ha saputo tenere fede allo spirito pi? puro del mototurista rinnovandosi, se necessario, ma senza smarrire le origini. Come ci ? riuscito?
Mantenendo uno stretto contatto con la gente, con i lettori, con i motociclisti, vivendo della identica passione. Cercando di trasferire, anche ai miei collaboratori, entusiasmo nel comunicare delle autentiche emozioni, a costo di mostrare anche i limiti, le debolezze. Molte persone sono rimaste vicine al mondo delle moto, proprio grazie a Mototurismo, ai viaggi che abbiamo raccontato, alle esperienze che abbiamo trasferito su carta, alla speranza che abbiamo trasmesso: quella di poter realizzare un giorno i propri sogni.
Si dice che siano stati i fax a far capitolare l'ex Unione Sovietica. Crede che i navigatori satellitari possano risolvere le incertezze, dissolvere la paura e lo smarrimento, in altre parole decifrare l'ignoto e decidere le sorti del mototurismo?
Assolutamente no. I navigatori satellitari sono di grande aiuto, anche divertenti, per certi viaggi molto consigliati (sempre supportati da dettagliate carte stradali), in alcuni casi fanno risparmiare un sacco di tempo, ma la strada migliore che un motociclista potr? percorrere durante un viaggio ? quella che esplorer?… perdendosi, sbagliando rotta.
Chiedendo informazioni, dopo aver sbagliato strada, io ho conosciuto persone incredibili, ho constatato direttamente l'accoglienza, l'ospitalit? e la disponibilit? della gente, ho trovato percorsi ignoti e insoliti che altrimenti non avrei mai potuto conoscere.
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Naturalmente, un po' come in tutte le cose, non ci si improvvisa mototuristi. Quale potrebbe essere una buona ricetta per iniziare?
Diciamo subito una cosa: per essere mototuristi non occorre raggiungere Capo Nord o compiere viaggi di migliaia di chilometri: la lunghezza del percorso non fa il mototurista. Si pu? iniziare con una modesta moto o con uno scooter, basta avere la voglia e la curiosit? di osservare con occhi aperti i luoghi, i paesaggi, i paesi, la tua regione…
Occorre il desiderio di calarsi nella realt? dei luoghi visitati, di conoscere la gente, le abitudini, le tradizioni. Il turista in moto non ? mai invadente, ? discreto e partecipe alle realt? che incontra: per questo ? sempre bene accolto, ovunque vada. Certo che per spingersi in moto in luoghi molto lontani occorre un minimo di preparazione e un mezzo adatto, quindi suggerisco di iniziare la propria attivit? mototuristica per gradi e partendo sempre informati sui paesi da visitare.
Cosa non lascerebbe mai a casa o in garage alla partenza di un nuovo viaggio?
Personalmente direi…i miei sigari Toscanelli (perch?quando vado all'estero, non li trovo sempre, e devo soddisfare il rito, pi? che il vizio, del fumo) poi un buon libro e qualche brano della mia musica preferita, in cd o mp3, ma certamente non partirei senza una buona guida tematica del paese che mi accingo a visitare. Per la moto, pochi attrezzi (meglio una polizza d'assistenza) e sempre l'abbigliamento antipioggia. Non ho detto per prima cosa la macchina fotografica, ma… mi sembra scontato.
Di cosa farebbe volentieri a meno?
Sono molte le cose che potrei tranquillamente lasciare a casa, perch? so gi? che non le user?, ma ho la tendenza a riempire ogni spazio disponibile sulla moto.
Dove l'ha condotta il suo ultimo viaggio?
Ultimamente, oltre qualche breve escursione in Italia, sono stato in Olanda.
Dove la porter? il prossimo?
Dopo aver visitato negli USA la Pennsylvania, con un lungo e approfondito viaggio, ho in previsione il New Mexico e in Canada la Nuova Scozia…ma se non avr? il tempo necessario, allora salter? su una moto e punter?, in un posto qualunque, verso il mare, in Italia.
Vorremmo chiederle di chiudere questa intervista con un breve aneddoto che possa rappresentare uno stimolo per tantissimi neo-motard in bilico tra l'aver acquistato una moto e l'essere motociclisti.
La moto ? un mezzo straordinario, eppure ? solo ruote, metallo e motore. In questo mezzo, cos? essenziale, ? racchiuso qualcosa di particolare, che smuove la nostra immaginazione e genera emozioni. L'emozione di un viaggio in moto ? unica, bisogna provarla per apprezzarne le particolarit?.
Oggi viaggiare ? facile, ci si sposta con una velocit? incredibile, si arriva dovunque senza quasi rendersene conto. Viaggiare in moto ? diverso: ? anche fatica, ? conquista chilometro dopo chilometro, ma dietro la nostra visiera del casco, possiamo guardarci intorno da un punto di osservazione privilegiato e completo. Ne vale la pena, perch? il mondo da una moto ci appare quasi sempre migliore.