HELL’S GATE 2006: A KNIGHT IL TERZO SUCCESSO CONSECUTIVO
Podio tutto inglese per una gara che rester? nella storia dell’Enduro: David Knight vince ancora una volta contro tutte le avversit?: freddo, ghiaccio e buio!
Un concorrente in pi? al traguardo. Questo il primo dato da segnalare per la terza edizione dell’inferno disegnato
da Fabio Fasola. Se nella prima edizione erano stati solo in tre all’arrivo, nella seconda 5, quest’anno sulla
salita di Hell?s Peak sono in sei a chiudere la corsa entro il tempo limite.
Questa edizione era stata organizzata per imporre una selezione minore nella prima parte della gara e dare cos?
pi? spazio ad un numero maggiore di piloti nel pomeriggio. Anche un sole incoraggiante sembrava collaborare a
questo proposito ma il freddo ce l’ha messa tutta per dissuadere la gran parte dei partecipanti chilometro dopo
chilometro. Meno sette gradi alla partenza alle 7 del mattino. Una temperatura che ha impedito al ghiaccio di
sciogliersi specialmente nella parte alta del percorso. Ghiaccio e neve che hanno reso davvero massacrante la gara
fin dalle prime battute.
Alle 15.30 si riprende. Solo in 30, quelli che avevano chiuso la prima sessione mattutina. Per loro 4 giri da
incubo davanti alla gomma anteriore! Allo start David Knight scatta davanti a tutti ma con lui il connazionale
Wayne Braybrook gi? secondo lo scorso anno. Braybrook si rivela ben presto un osso durissimo. Durante il primo
giro arriva davanti al lago ghiacciato e riesce ad accumulare un vantaggio pi? consistente nella infinita
mulattiera del Salamandra Creek. A seguire i due fuggitivi dopo il primo giro sono gi? in pochi: Edmondson, il
francese Gregory, un trialista alla guida di una Beta poi Piero Sembenini messosi in mostra gi? dal mattino. A
seguire lo squadrone UFO Yamaha e la Gas Gas di Tellini.
Secondo giro: ecco i primi ritiri. Ma alla testa
della corsa le cose cambiano. Esattamente come lo scorso anno David Knight, il leone dell’isola dei gatti senza
coda, sorpassa Braybook ed allunga vistosamente fino a prendersi ben 20 minuti di vantaggio in un giro e mezzo.
Ma le sorprese non finiscono qui. Nel frattempo in terra Toscana e sceso il buio. Ai piloti resta la luce dei fari
delle proprie compagne in questo inferno di neve, ghiaccio e freddo polare. A Knight, nemmeno quelli! Esattamente
come nell’edizione 2005, l’inglese ha le luci guaste. Il faro anteriore ed i faretti di riserva. Una sola
speranza, la luce da minatore sul casco e un lunghissimo quarto giro da percorrere ancora con 20 minuti di
vantaggio sul secondo.
La luce sul casco dura soli 5 minuti, purtroppo. Batterie gi? e solo buio davanti a
s?. Knight continua imperterrito la sua corsa sfidando anche questa ennesima avversit?. Il suo ? un cuore da
leone. Siamo alla Salamandra Creek, David cade, piega la leva del cambio ma rimonta in sella. Su in cima perde
l’orientamento ma poi ritrova la strada e gi? nel sottobosco del Ciocco fino alla cascata dove cade
inesorabilmente per dieci metri. Sembra la fine ma Knight si rialza. Finalmente timbra al controllo intermedio ma
adesso il suo vantaggio ? di soli 6 minuti.
Ci siamo quasi. A Knight resta “solo” la drammatica salita
dell?Hell?s Peak. Un paio di lanci ma non riesce a salire. Al terzo tentativo gli increduli spettatori lanciano le
corde e pian piano lo tirano su. Ma Braybook ? l?. E’ arrivato e adesso David ha il solo vantaggio di aver gi? afferato la corda tesa dagli spettatori. Mentre Braybook inizia a sua volta il suo calvario verso la cima, per Knight ? finita. Il traguardo sopra la sua testa e la vittoria nella terza edizione della Hell’s Gate di Fabio
Fasola. Braybook secondo e Paul Edmondson terzo. Podio tutto inglese. Ma ecco arrivare gli altri 3 un francese,
Eyries Gregory, un altro inglese, Graham Jarvis, un altro francese, il ? dakariano ? David Casteu. Nessun
italiano!
“Al mattino la corsa ? andata bene. – racconta Knight – Solo ilghiaccio ha creato qualche problema. Ho pensato solamente a non danneggiare la moto ne me stesso. La corsa del pomeriggio ? partita bene. Ho avuto qualche problema di grip e cos? Braybook mi ha superato. Ma stavo risparmiando le energie per il finale. Poi ho perso di vista Braybook ed ho capito che il suo vantaggio iniziava ad essere troppo consistente. Ho spinto parecchio, l’ho raggiunto e superato. Alla fine del terzo giro credo di aver avuto una quindicina di minuti di vantaggio su di lui.
L’ultimo giro ? stato durissimo. A causa dell’altitudine la moto perdeva potenza e tutte le luci non funzionavano. Non vedevo pi? nulla nel mezzo della foresta. Ho provato a sistemarle, ho perso 5 minuti ma non c’? stato nulla da fare. Dovevo proseguire cos?. Sulla salita conclusiva ho provato un paio di volte ma niente da fare. Sulla parte finale della Hell?s Peak gli spettatori mi hanno aiutato.
E’ fantastico vincere questa gara per la terza volta ma quest’anno ? stata la pi? dura. Il ghiaccio, il freddo, l’altitudine, le luci. Non c’? dubbio, per vincere quest’anno ho dovuto lavorare sodo!”
- David Knight KTM Enduro Factory Team Farioli
- Wayne Braybrook Honda + 3.30 minuti
- Paul Edmondson Honda + 15.30 minuti
- Gregory Eyries Yamaha + 1 minuti
- Graham Jarvis Sherco + 13 minuti
- David Casteu KTM + 6 minuti