MOTO MORINI 9 ?: RITORNO AL FUTURO

By in 2005, Anteprime, Archivio on 28 novembre 2005
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MOTO MORINI 9 ?: RITORNO AL FUTUROContinua il rilancio tutto italiano di uno dei marchi storici del Bel Paese con la 9 ? una nuda a met? strada tra retr? e post-moderno.

L’indimenticabile 3 ? sembra tornare a vivere in una nuova e brillante produzione Moto Morini frutto della matita di Luciano Marabese anima e corpo della Marabese Design.

Ruote a raggi e bicilindrico a 90 gradi (87 per l’esattezza…) bene in vista appena dietro un telaio a traliccio che tradisce la strettissima parentela con la Corsaro. Allo stand Morini al salone di Milano si stenta a credere che la Pirelli abbia costruito delle Phantom cos? grandi… appena 20 anni dopo! La scolpitura ? esattamente la stessa di 20 anni fa quando nelle pubblicit? disegnate in bianco e nero (stile le copertine dell’ultimo Battisti di Panella) tutto sembrava degno di un fumetto made in Italy.

Beh, forse ? proprio dall’immaginario comune, dal mito e dal sentito collettivo in fatto di Moto Morini che ? venuta su questa nuova 9 ? terribilmente evocativa ed allo stesso tempo sobriamente moderna. A Casalecchio di Reno parlano chiaro: quello che unisce 20 anni di storia ? la facilit? di guida, la razionalit? e l’efficienza delle soluzioni tecniche, quelle caratteristiche che fanno parte del DNA Moto Morini.
Che moto ? la 9 ?? Una moto turistica? Certamente non nel senso pi? tradizionale del termine, piuttosto ? la moto pi? turistica che Moto Morini potesse fare. Motore bicilindrico corposo e performante, telaio a traliccio solido e bello da guardare, sospensioni all’avanguardia e freni adeguati.

Motore
La 9 ? ? una moto stradale di grossa cilindrata, equipaggiata con il motore bicilindrico Bialbero CorsaCorta da 1187 cc che sviluppa 105 cv a 8000 giri. Il layout del motore ? molto compatto, fortemente caratterizzato dalla disposizione a V da 87? dei cilindri e dall?innovativa soluzione del carter integrale che offre diversi vantaggi rispetto alle soluzioni tradizionali.

Tra questi va citata sicuramente una maggiore rigidit? per la funzione portante che svolge il motore stesso e l’estrema accessibilit? sia per le fasi di produzione che di manutenzione, permettendo di agire sulla parte bassa come su quella alta del motore in maniera indipendente. ? possibile aprire il basso motore accedendo al cambio e all’albero motore senza smontare le teste dal carter; ? possibile smontare pistoni e cilindri senza aprire il carter, utilizzando gli appositi portelli laterali.

Il propulsore disegnato da Franco Lambertini ? stato pensato appositamente per questo veicolo e presenta caratteristiche termodinamiche diverse da quelle del bicilindrico progettato per la Corsaro. In casa Morini gli ingegneri sono intervenuti sulla riduzione dei condotti di aspirazione e del diametro delle valvole e aumentando il rapporto di compressione per migliorare la progressione ai bassi regimi e ridurre i consumi.
Il risultato ? rappresentato da 105 cv a 8.000 giri/min e da ben 10 Kgm ad appena 5700 giri/min. Dati che non lasciano dubbi sulla capacit? di divertire di questo propulsore e sulle ampie possibilit? di wheeling…


Telaio
Nella vista laterale della moto, la somiglianza del telaio a quello gi? utilizzato per la Corsaro ? abbastanza evidente. Appena pi? lunga la 9 ? con un interasse di 1450 (contro l’1440 della Corsaro). Restano uguali invece nei due modelli sia l’avancorsa (103 mm) che l’inclinazione del cannotto di sterzo pari a 24,5 gradi.
Il forcellone, forse un po’ troppo minimalista, ? costituito da un tubo a sezione ovale. L’insieme telaio-forcellone sembra ricordare vagamente la Cagiva Raptor di Galluzzi.

Sospensioni
Gusto retr? ma contenuti pi? che moderni da esaltare le prestazioni del Corsacorta anche per il reparto sospensioni/ruote. All’anteriore spicca una upside down Marzocchi da ben 50 mm purtroppo non regolabile ma con una buona escursione di 150 mm.
Al posteriore, il monoammortizzatore ? disposto lateralmente, a destra. Si tratta di una unit? con serbatoio piggy back e regolabile solo nel precarico molla tramite una doppia ghiera.
Ruote a raggi dalle dimensioni generose con cerchi da 17 marchiati Excel con canale in alluminio. 3,5 all’anteriore e 5,5 al posteriore per ospitare in tutta tranquillit? una coppia di 120/70 e 180/55.

Freni
Molto tradizionale l’impianto frenante. Un doppio disco da 320 all’anteriore con pinze a 4 pistonicini contrapposti, naturalmente Brembo. Al posteriore pinza a 2 pistoni pronta a mordere un disco pi? modesto da 220 mm, sempre Brembo.



Linea

Linee pulite e senza eccessi. Niente orpelli inutili per una moto senza carena. L’elemento principale ? decisamente il serbatoio dall?ampia capienza (19 litri) che spicca per volume e presenza scenica. Le svasature per le gambe sono spaziose e la forma concava nella parte bassa lo alleggerisce conferendogli un’inconfondibile personalit? nella vista frontale.
Nella parte superiore sono presenti due bretelle, che disegnano l’arco ideale e contengono gli inserti per la borsa da serbatoio dedicata. Sella e codino sfilano via bene e si integrano senza difficolt? con il grosso terminale di scarico posto sul lato sinistro.
Tornando all’anteriore, una piccola unghia sopra il fanale anteriore rotondo e cromato dovrebbe garantire una discreta protezione ad andature da codice…
Motore e telaio a vista come parte integrante del design. Davvero d’effetto le ruote a raggi che non stonano affatto con la poderosa forcella.
La produzione ? prevista per maggio 2006; la 9 ? sar? disponibile in 3 colorazioni: nero
met, rosso met e bianco perlato. Il prezzo sar? comunicato nei primi mesi del 2006.

Il parere di Motopress
Moto evocativa ma ricca di contenuti tecnologici. Basti pensare al motore che da solo rappresenta una bella rivoluzione concettuale. Telaio e sospensioni all’avanguardia e sicuramente pi? che sufficienti a garantire divertimento e sicurezza.

Dal vivo la moto non delude ma non esalta. Mentre la Corsaro affascina per compattezza e carattere, la 9 ? a tratti sembra peccare un po’ in personalit?. Il serbatoio strizza l’occhio a certa produzione made in Japan di successo in Italia soprattutto se lo si guarda frontalmente cos? come la soluzione tanto in voga dello scarico alto posizionato in questo caso sulla sinistra. Decisamente pi? interessante la vista laterale dove pur non scoprendo nulla di nuovo, la 9 ? piace per quel contrasto non ostentato tra le ruote a raggi degne di un passato glorioso ed il traliccio del telaio votato al postmodernismo d’avanguardia.

Dove strega davvero la 9 ? ? nella vista posteriore, forse la pi? gettonata per tante concorrenti meno dotate… ad ogni modo, da dietro le forme sinuose disegnate da Luciano Marabese emergono e lasciano pensare ad una moto tutt’altro che turistica ma pronta a saltare rapida tra una curva e quella successiva.
In assoluto ci sembra davvero la bicilindrica che mancava. Italiana, comoda per 2, pacatamente retr? e dal motore che promette doti dinamiche di tutto rispetto.

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